CHI ERA STEVIE RAY VAUGHAN?

Stephen Ray Vaughan, detto Stevie, era un chitarrista e compositore statunitense. Nonostante la sua breve carriera, è riuscito a lasciare un segno indelebile nella storia della musica, ispirando tanti chitarristi, tra i quali uno dei più famosi al momento è John Mayer.

BIOGRAFIA

Stevie Ray Vaughan nasce a Dallas nel 1954 da Jim e Martha Vaughan e si trasferisce in giovane età ad Austin, tanto che verrà considerata quella la sua città di provenienza. A sette anni inizia a suonare la chitarra seguendo le orme del fratello maggiore Jimmie, anche lui rinomato musicista e futuro chitarrista dei Fabulous Thunderbirds.

A diciassette anni abbandona la scuola per dedicarsi completamente alla musica; in quanto totalmente autodidatta, senza alcuna conoscenza della teoria musicale, suona, canta e compone "ad orecchio", molto spesso esercitandosi davanti alla televsione guardando trasmissioni sportive.

UN MUSICISTA UNICO

La musica di Vaughan affonda le sue radici nel Blues, nel Rock e nel Jazz.

È stato influenzato da artisti come Albert King, B.B. King, Freddie King, Albert Collins, Buddy Guy, Eric Clapton, Muddy Waters e soprattutto Jimi Hendrix, da cui Vaughan ha, per sua stessa ammissione, tratto grande ispirazione, come dimostrato dalle numerose canzoni di Hendrix riproposte dall'artista.

Lo stile chitarristico di Vaughan è scandito da fraseggi veloci e movimentati spesso ripetuti più volte, con grande precisione ritmica, ma è anche fatto di assoli lenti e melodici. La sua grande tecnica e il suo grande senso melodico hanno fatto in modo che Stevie venisse soprannominato "il Jimi Hendrix bianco".

Durante il corso degli anni il suo sound è passato dai suoni e riff di chitarra brillanti e taglienti, sullo stile di Albert King dei primi anni ottanta, a figurazioni più melodiche e corpose, nello stile di Eric Clapton all'inizio del 1990. Una particolarità del suono di Vaughan deriva dall'uso di corde di dimensioni molto maggiori alla norma, di scalatura 0.013" e talvolta 0.014" per il mi cantino, fino ad arrivare a scalature estreme come la 0.017". Renè Martinez, liutaio e tecnico di fiducia di Stevie Ray Vaughan, lo convinse ad abbandonare queste corde in favore di altre di dimensioni più convenzionali per evitare danni alle dita.

Per ovviare a questi inconvenienti, Vaughan ricopriva i polpastrelli di colla Superglue, usata anche dai soldati americani in Vietnam per chiudere in emergenza le ferite in attesa di soccorsi. Inoltre era solito accordare lo strumento un semitono sotto l'accordatura standard: questo rendeva meno dure le corde e dava alla stratocaster un suono meno aspro.

UNA CARRIERA STORICA

Il primo gruppo ufficiale con cui suonò Stevie fu "Double Trouble", di cui facevano parte Chris Layton come batterista e Jackie Newhouse come bassista, che poi lasciò il posto a Tommy Shannon. Questa formazione divenne quella iconica, a cui si aggiunse nel 1985 Reese Wynans come tastierista, che però non venne mai riconosciuto come membro ufficiale della band. Nel Luglio del 1982 parteciparono al Montreux Jazz festival ricevendo sonori fischi da una platea poco incline alle sonorità crude di un chitarrista d'estrazione blues; in quel festival però era presente David Bowie, che si accorse del talento del giovane chitarrista e lo chiamò per registrare Let's Dance, ingaggiandolo poi per il tour. A pochi giorni dalla partenza l'accordo venne meno e Stevie decise di non partire, proseguendo con i "Double Trouble".

Nell'estate del 1983 venne pubblicato l'album di debutto "Texas Flood", a nome di Stevie Ray Vaughan and Double Trouble, registrato in soli due giorni. Nel 1984 il successo venne confermato e accresciuto con "Couldn't Stand the Weather", l'album successivo, che comprende una delle più celebri esecuzioni di Stevie Ray Vaughan: la cover del brano "Voodoo Child (Slight Return)" di Jimi Hendrix. Nel 1985 venne registrato "Soul to Soul", di connotazione prettamente rock rispetto ai precedenti. Infine, nel 1989 registrò "In Step".
La sua carriera è caratterizzata da molte esibizioni dal vivo, nelle quali Stevie dava sfogo a tutto il suo talento, facendo divertire il pubblico, ma soprattutto divertendosi lui, cosa che si avvertiva nel suono, tanto che dicevano che "suonasse con l'anima". I suoi concerti segnarono un'epoca, purtroppo breve, dato che morì il 27 Agosto all'età di 35 anni, a causa dello schianto dell'elicottero che lo avrebbe dovuto riportare al suo albergo di Chicago, dopo un concerto tenutosi nei pressi della città.
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